Sincronicità

Sincronicità si riferisce a quelle costellazioni di eventi (sogni, incontri, incidenti, coincidenze, illuminazioni improvvise) in cui la nostra esperienza soggettiva e un evento esterno si rispecchiano in maniera significativa, pur non essendovi alcun ovvio nesso causale. C.G. Jung definì questi eventi ‘sincronicità‘, o ‘coincidenze acausali’ e vide in essi il segno di un’intima connessione fra psiche e materia. Su questo tema egli ebbe una profonda corrispondenza epistolare con il premio Nobel per la fisica Wolfgang Pauli. Entrambi erano convinti che sia la fisica sia la psicologia rappresentassero visioni parziali della realtà e che la scienza della mente e quella della materia potessero trascendere le loro limitazioni solo scoprendo un terreno comune al di là della distinzione fra mente e materia. Per Pauli questo processo rappresentava “una resurrezione dello spirito nel mondo della materia”.

sincronicità: C.G. Jung ha descritto l’idea di sincronicità come ” un concetto che formula un punto di vista diametralmente opposto a quello della causalità… La sincronicità considera particolarmente importante la coincidenza degli eventi nello spazio e nel tempo, scorgendovi qualcosa di più che il mero caso, e cioè una peculiare interdipendenza degli eventi oggettivi tra loro, come pure tra essi e le condizioni soggettive (psichiche) dell’osservatore o degli osservatori.”

Vedi, per esempio, Marie-Louise von Franz, On Divination and Synchronicity: The Psychology of Meaningful Chance, Inner City Books, Toronto, 1980, ISBN 0-919123-02-3
(La mia traduzione italiana di questo libro, Le tracce del futuro, Red Edizioni, Como, 1986, non è attualmente disponibile.)

e F. David Peat, Synchronicity: The Bridge Between Matter and Mind, Bantam Doubleday Dell Publications, 1987, ISBN 0-553-34676-8